sábado, 28 de diciembre de 2013

SEGUNDA MENCION- CUENTO ITALIANO- IL BAGABONDO DI ATENE

SEGUNDA MENCION- CUENTO ITALIANO- IL BAGABONDO DI ATENE 
SERGIO RICARDO QUIROGA- SAN LUIS


Il viaggiatore uscì dal piccolo albergo di Atene con la voglia di fare un ultima passeggiata. Portava in mano una busta bianca di plastica con alcuni dolcetti che aveva racimolato nell’albergo. “I Presidenti”. Non sapeva per cosa farne, inizialmente. Li avrebbe portati al suo paese e li avrebbe regalati. Avrebbe mostrato quei dolci strani di un paese sconosciuto. Stavano lì, nella busta bianca.
Passeggiò dappertutto finché poté. Aveva già visitato il Partenone e le principali attrazioni del centro greco. Anche alcune isole come Aegina, Mikonos e Santorini.
Andò quindi, per il  quartiere antico di Placa dalle stradine strette, intricate, romantiche ed affascinanti. Stava ad Atene, antica e tradizionale, perla del turismo, punto di incontro di culture differenti, ed erano le sue ultime ore da trascorrere lì.
Prima aveva visto un vagabondo, alla fine della strada pedonale su di una panchina difronte al tempio. Avrebbe commesso una buona azione, gli avrebbe portato i dolcetti. Probabilmente, ne aveva bisogno più di chiunque altro. Camminò lentamente, passeggiò tanto quanto poté, comprò alcune cassette di musica tradizionale e si decise ad andare alla fine della strada pedonale.
Il viaggiatore lo vide. Il mendicante era vestiso con un abito scuro e aveva la barba grigia, era seduto sulla panchina guardando il paesaggio cittadino. Niente lo preoccupava. Era estraneo a tutto. Si avvicinò con la busta bianca e gli disse in un inglese spagnoleggiante...”dear friend, this is for you”. L’uomo dagli occhi chiari lo guardò perplesso e gli disse: “ Thanks, but I don’t need it. Thank you very much”.
Non accettò il pacchetto bianco. Pensieroso si ritirò e tornò a camminare lentamente fino all’albergo. Che strano si disse. Perché non ha accettato? Chi potrà mai saperlo, il suo inglese non era fluido, né appropriato per sostenere una conversazione più ampia con il vagabondo. Era libero l’uomo della panchina...faceva ciò che desiderava e non aveva necessità e preoccupazioni al contrario della maggior parte di noi, pensò.
Stava quasi per arrivare all’albergo quando vide un’anziana seduta che mendicava a un angolo del suo destino. Le si avvicinò e senza dire una parola le diede il pacchetto. La vecchia donna lo ringraziò in greco e il viaggiatore proseguì con una certa felicità.


Tornò all’albergo soddisfatto, mancavano poche ore per rientrare,  qualcuno godrà dei dolci della busta bianca. Non arriveranno al suo paese, ma che importava questo. Il viaggiatore pensò che erano in buone mani, sicuramente in mani migliori, li gusteranno meglio qui.

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