Lessi nelle Sacre Scritture: “Dio creò una persona idonea, perchè fosse compagna dell’uomo, alitò e le diede vita.”…
Mai avrei immaginato che io, una comune mortale, potessi diventare una vasaia. E ancor meno che alitando un caldo respiro su un oggetto modellato con le mie mani, sarei riuscita ad animarlo. Cercai di creare un essere con un viso amabile, che potesse almeno ascoltare.
In quel momento mi mancava qualcuno che mi facesse compagnia, che mi prestasse attenzione. Pensavo: “che bello sarebbe potergli commentare un libro, o scambiare opinioni sull’argomento di un film.
Gli modellai due orecchi, una bocca e gli occhi con uno sguardo sereno. Non s’era ancora asciugata la creta, quando l'ascoltai per la prima volta:
_ “Eccomi qui, da oggi conta su di me”.
Sentendolo tremai, era come se la vita mi avesse regalato quello che più desideravo. La sua voce era bassa ma seducente, ben modulata, tranquilla.
Lo sistemai con cura, su cuscini nella poltrona del salotto. L'osservai attentamente, gli notavo una dolce espressione di tristezza. Volli farlo sorridere, non potei: il materiale si ormai essiccato.
Il pomeriggio seguente, al ritorno dal lavoro, mi affacciai, credevo che dormisse, ma quando mi avvicinai, disse:
_Vieni, io ti farò riposare. _Rifletti: la vita non è solo lavorare e sforzarsi. _Reclina la tua testa, avvicinati.
Mi appoggiai al suo fianco e chiusi gli occhi. Una pace indescrivibile mi avvolse. Esso mi accarezzava soavemente i capelli, come l’avrebbe fatto un amante innamorato, ma...
¡Accipicchia! Io non gli ho plasmato le mani…
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